Dott. Giulio TITTA: LA RETE AL SERVIZIO DEL CITTADINO

La medicina del territorio necessita di un adeguamento delle capacità di risposta alla mutata domanda di salute del cittadino.
Il MMG, in  ragione dello sviluppo delle tecnologie mediche odierne e delle mutate condizioni sociali, costituite da una sempre più spinta emancipazione economica e culturale, deve operare un’evoluzione delle proprie condizioni lavorative.
La tendenza ospedalo-centrica frutto della programmazione sanitaria degli anni passati, ritenuta in grado di  risolvere in tempi brevi ed efficaci la più larga parte delle patologie,  se da una parte ha prodotto un innegabile miglioramento della qualità e della fruibilità  ospedaliera dall’altra parte ha prodotto, anche per le successive ricadute sulla continuazione del percorso terapeutico, un depauperamento delle risorse dedicate al  territorio inteso nella sua più larga accezione.
Un aspetto particolare si è evidenziato nel progressivo incremento degli accessi al Pronto Soccorso ed ai servizi di Emergenza-Urgenza avvenuto nel corso degli ultimi anni.  I fattori che hanno determinato tale fenomeno sono da ascrivere probabilmente:
  • ad un sempre maggior bisogno del cittadino di ottenere dal servizio pubblico una risposta ad esigenze urgenti o comunque percepite come tali;
  • al miglioramento dei trattamenti terapeutici, con riscontro di maggior sopravvivenza  in pazienti affetti da pluripatologie, che  necessitano di un livello più alto di cure specialistiche svolte in sistema d’urgenza;
  • al ruolo di sicurezza rivestito dal Pronto Soccorso
  • alla convinzione del cittadino di ottenere un inquadramento clinico terapeutico migliore in tempi brevi
Bisogna adottare quindi azioni di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale che, adattandosi ai contesti sociali e territoriali, attraverso modelli organizzativi diversificati e ad elevata flessibilità, risponda con maggiore efficacia ai bisogni di salute della popolazione, superando le insufficienti sperimentazioni fin qui adottate, che appaiono in maniera evidente non applicabili all’intero territorio e che possono determinare discriminazione nell’accessibilità ai servizi e nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
L’ospedale ha bisogno, infatti, per adempiere in modo completo ed appropriato alla propria funzione, di un’ organizzazione di assistenza territoriale efficiente e strutturata in modo tale da creare una vera continuità assistenziale “territorio-ospedale-territorio”.
In definitiva, sul territorio i Medici di Medicina Generali debbono essere strutturati tutti in gruppi, reti o gruppi e reti, costituendo così una base solida di integrazione con il Centro di Assistenza Primaria o CAP, uno per distretto, come previsto dal piano di rientro regionale e dal Piano Sanitario Regionale.
Nel CAP, con la presenza H12 di due medici di medicina generale, di specialisti, di infermieri e del sociale si realizza l’H 24 con l’ausilio della continuità assistenziale.
Il cittadino/paziente avrà la piena percezione che il suo medico fa parte di una rete pluriprofessionale altamente strutturata, della quale avvalersi, finalizzata alla propria completa assistenza.
Inoltre i vantaggi del sistema di rete integrata telematica sono molteplici:
  • Disporre della ricezione e consultazione dei dati clinici on line
  • Rendere disponibili alle altre figure professionali tutte le informazioni inerenti il proprio paziente che verrà seguito da un corredo informativo che fino ad oggi era frutto di rapporti interpersonali e non coordinati.
  • Disporre in tempo reale dei risultati  di esami richiesti. 
  • Disporre della trasmissione direttamente  in sede di esami radiologici in forma digitalizzata.
  • Disporre di telerefertazione  evitando inutili spostamenti del paziente e concordandone il suo ricovero nel caso in cui ne emergesse la necessità.
  • Realizzare fattivamente il concetto di telemedicina appannaggio delle società più evolute ma sporadicamente rappresentata nel nostro paese.
  • Erogare prestazioni strumentali di primo livello.
  • Ottimizzare gli interventi  e condividere le informazioni sul versante sociale coordinandone l’operatività in funzione delle esigenze prioritarie.
  • Realizzare percorsi integrati per il controllo delle patologie croniche e dell’indirizzo terapeutico secondo procedure condivise con gli specialisti ospedalieri e territoriali .
  • Attuare  forme di medicina di iniziativa nel campo della prevenzione in relazione alle patologie croniche di maggior rilevanza e costo sociale.
  • Attuare e concordare efficaci procedure di prevenzione.

                                                                                       Dott.Giulio TITTA
                                                                             Coordinatore tavolo ARESS
                                                                                 sulla medicina generale