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Prof. Filippo SCEVOLA |
Il
disturbo finisce così per influenzare negativamente l’umore, le
relazioni sociali, le attività lavorative fino ad arrivare a
disturbare il sonno del partner.
Purtroppo,
questo tipo di problema viene spesso misconosciuto, con grave danno
per la qualità di vita del paziente e della sua famiglia. Spesso
risulta paradossalmente difficile convincere non soltanto i pazienti,
ma anche i medici curanti, dell'esistenza del problema e
dell'opportunità di eseguire alcuni approfondimenti diagnostici.
Approfondimenti di fatto molto semplici, non invasivi e molto utili
per la definizione del problema e di un piano terapeutico. Il costo
sociale ne risulta alto sia per la qualita’ della vita sia per le
ricadute sul lavoro.
L’alimentazione
odierna e’ diventata molto piu’ calorica e grassa di un tempo.
Patatine fritte, hamburgers,birra,vini frizzanti bevande dolcificate
gassate sono dilatatori dello stomaco. Un pasto ricco di questi
prodotti comporta una lenta eliminazione da parte dello stomaco che
come conseguenza favorisce un reflusso gastro-esofageo.
I
segni classici del reflusso sono dati dal bruciore retrosternale,
tosse spesso notturna, senso di acidita’ in bocca. Altrettanto
importanti sebbene meno conosciuti sono la raucedine, il dolore
toracico che puo’ imulare addirittura un quadro cardiaco e talora
un’otite media ed una polmonite “ ab ingestis”.
Spesso
il paziente tende a sottovalutare la malattia ed ad utilizzare
antiacidi da banco che tamponano, senza guarire, il processo
infiammatorio. Spesso questi sintomi sono una chiara espressione di
un’esofagite distale. E’ preferibile se non necessario rivolgersi
allo specialista ed affrontare rapidamente alcuni semplici esami che
permettano di diagnosticare la precisa patologia in atto.
Va
ricordato che solo nel 35 % dei casi non trattati o che non hanno
eseguito nelle giuste indicazioni la terapia e solo il 5% delle
complicanze NERD (non erosive reflux disease), condizione morbosa
cronica recidivante, in assenza di lesioni mucose esofagee
endoscopicamente evidenziabili vanno incontro ad esofagite.
Quando
il reflusso e’ modesto e non vi sono lesioni si puo’ ritenere
sufficiente una buona terapia medica ed alcuni consigli dietetici
quali pasti piccoli e frequenti, evitare le bevande gassate, ridurre
I cibi grassi, il caffe’, il cioccolato,la menta, le spremute di
limone o d’arancio, il succo di pomodoro. No inoltre all’alcol ed
al fumo, ad una vita troppo sedentaria. Quando si sviluppa un’ernia
jatale o il reflusso e’ molto marcato possono comparire lesioni
infiammatorie o displastiche dell’esofago che richiedono un’attenta
terapia medica ed alcuni casi anche chirurgica.
Nei
paesi occidentali si e’ notato un aumento della patologia
neoplastica dell’esofago a seguito del reflusso gastroesofageo. Di
qui la necessita’ di una prevenzione accurata sia della patologia
da reflusso sia delle lesioni neoplastiche conseguenti.
Quando
i benefici dei farmaci sono modesti puo’ essere preso in
considerazione l’intervento di plastica antireflusso. Oltre a
quella chirurgica classica e laparoscopica oggi e’ molto di moda
l’intervento mini-invasivo per via endoscopica effettuato come una
normale gastroscopia. E’ un intervento minimo, ben tollerato che
richiede una degenza molto limitata ed e’ ben tollerato dal
paziente.
Filippo
SCEVOLA
Docente di Endoscopia digestiva
Docente di Endoscopia digestiva
Scuola
di Specializzazione in Chirurgia
Universita’
di Torino