Intervista al dott. Paolo DE BIASI specialista in chirurgia refrattiva: OCCHIALI ADDIO !



Il trattamento laser per eliminare i difetti visivi di miopia, astigmatismo ed ipermetropia i ragazzi americani lo hanno battezzato “whaooo!”… , gioiosa espressione di stupore quando si rendono conto di vedere già bene  appena scesi dal lettino.
Questo trattamento al quale si sono già  sottoposte più di 300 milioni di persone nel mondo  sta riscuotendo un grande successo. Solo in Italia lo hanno già fatto almeno tre milioni di persone.

In pratica di che cosa si tratta?

Lo chiediamo al Dott. De Biasi, che da 18 anni pratica questo tipo di trattamenti.

In che modo si ottiene questo risultato?

Dal punto di vista tecnico si procede in questo modo: dopo aver verificato che i parametri oculistici siano stati trasformati in dati informatici dal tecnico del laser, al  paziente si instilla  qualche goccia di collirio anestetico nell’occhio, poi si posiziona un piccolo divaricatore per impedire la chiusura palpebrale, quindi si procede al rimodellamento della cornea, che è la lente più superficiale del nostro occhio, con un fascio laser (radiazione ultravioletta) che agisce come una lucidatrice sullo strato sottostante l’epitelio superficiale trasparente  correggendo così il difetto visivo secondo l’impostazione del computer.  Questo trattamento non può creare danni ai tessuti sottostanti, è assolutamente indolore e dura dai 20 ai 40 secondi!
La cornea che è costituita dello stesso tessuto della nostra pelle, tranne che per lo strato pigmentato, si comporta allo stesso identico modo di quando ci si procura una lieve escoriazione superficiale e quindi rimodellando la superficie corneale solo di qualche decina di millesimi di millimetro si ottiene una lente diversa dalla precedente che consentirà una visione molto più precisa che non con il miglior paio di occhiali.
Terminato il trattamento si applica sulla cornea una lente a contatto morbida neutra che funziona come un cerotto  per proteggere il nuovo epitelio corneale che si riformerà velocemente nel giro di 48-72 ore.
Si passa quindi subito a trattare il secondo occhio e appena scesi dal lettino si vede già abbastanza bene, tanto che molti se ne tornano a casa guidando l’auto o la moto.
La lentina verrà rimossa dopo 3-4 giorni e il paziente potrà  quindi riprendere l’attività lavorativa.
Lei pratica qualche attività sportiva?
Si, poiché pratico con una certa continuità sport come tennis, golf, vela, e anche immersioni subacquee, e conoscendo bene le problematiche dei portatori di occhiali che sono obbligati ad utilizzarli quando praticano attività sportiva, mi rendo conto di quelli che sono i problemi che incontrano e quale soluzione si può adottare.
I tennisti portatori di occhiali, quando devono colpire una palla, hanno infatti un alterato rapporto spazio-tempo-movimento, dovuto alla riduzione di grandezza delle immagini provocate dalle lenti (miopi) o dall’ingrandimento delle stesse (ipermetropi), cosa che non succede a chi è stato sottoposto a trattamento laser perché viene conservata la vera dimensione della realtà.
In condizioni di scarsa illuminazione, come si verifica soprattutto quando si gioca nel pallone, si ha inoltre una dilatazione pupillare che provoca una diminuzione della profondità di campo ed una maggior distorsione delle immagini, soprattutto nella visione laterale.
Quando si deve colpire palle molto veloci e laterali i tempi di reazione alla risposta sono dimezzati per chi vede bene o è stato trattato con il laser perché vengono utilizzati simultaneamente i muscoli del collo per girare rapidamente il capo, ed i muscoli oculari estrinseci per girare rapidamente gli occhi.
La ragione è che chi usa gli occhiali nella visione laterale deve muovere solo la testa, perché se muove anche gli occhi usa la parte periferica della lente che distorce le immagini, con le inevitabili conseguenze che ne derivano sul “timing”.  Per vincere è fondamentale una vista eccellente perché è la vista che regola il timing, intervenendo sulla contrazione e distensione rapida di tutta la muscolatura scheletrica, ciò che permette di assumere una posizione corretta nei confronti della palla per colpirla con velocità, precisione e forza.
Le categorie di sportivi come calciatori, surfisti, motociclisti, ciclisti e coloro che praticano sport equestri sono la maggioranza tra i nostri pazienti che eliminano così  tutta una serie di inconvenienti che limitano le loro performances e rendono l’attività sportiva molto più  piacevole,  liberandosi nello stesso tempo dalla schiavitù di un paio di occhiali.
Il soggetto eliminerà quindi occhiali,  lenti a contatto, liquidi e maschere subacquee correttive, e oltre a vedere bene eliminerà anche  la perdita di tempo di aggiornare o cambiare le correzioni ottiche, ottenendo così anche un grande risparmio economico.
Perché in genere gli ottici lo sconsigliano?
Bisogna tenere presente che gli ottici vendono occhiali e lenti a contatto e, dopo aver visto i loro fatturati diminuire in modo preoccupante, è chiaro che non lo consigliano.
Qualcuno si è anche spinto oltre, a fare controinformazione non solo a parole ma anche su internet, tenendo presente che il 70% del fatturato dell’industria dell’ottica nel mondo è nelle mani di gruppi italiani.
Ma che cosa succederà dopo 10 – 20 anni dall’intervento?
Assolutamente nulla. La situazione si stabilizza entro pochissimo tempo  e anche per  chi in futuro dovesse essere sottoposto ad intervento di cataratta o glaucoma, non c’è alcun problema.
Se il trattamento laser è stato eseguito tenendo conto della possibilità soprattutto nelle alte miopie di lievi variazioni nel futuro, specialmente nei ragazzi più giovani, si pratica una lieve ipercorrezione che consentirà di continuare a vedere bene anche se dovesse variare la miopia.

Vedere bene senza occhiali o lenti a contatto è per il paziente una grande gioia, per qualcuno con miopie molto elevate la fine di un incubo, ed il paziente si sente psicologicamente più sicuro perché in caso di perdita di occhiali o di intolleranza a lenti a contatto  non è costretto a chiedere aiuto.
Il portatore di lenti a contatto si libera del pericolo di infezioni e dai saltuari arrossamenti o lacrimazioni che talvolta si possono manifestare. Potrà quindi vedere bene sott’acqua o frequentare ambienti fumosi o polverosi senza rischiare fastidi o ulcerazioni corneali.

Molti dei portatori di lenti a contatto, se potessero vedere la parte dei loro occhi, nascosta dalla palpebra superiore, con lo strumento di ingrandimento che usa l’oculista (la lampada a fessura), si spaventerebbero scoprendo una miriade di vasi sanguigni rossi e dilatati che penetrano nella loro cornea, che è un tessuto trasparente normalmente privo di vasi sanguigni. Ciò è provocato da microulcere corneali, dovute allo sfregamento continuo della lente a contatto sia sulla cornea che sulla palpebra superiore, e dalla scarsa ossigenazione, per il fatto che la lente a contatto, anche se gas-permeabile, agisce come un tappo, ostacolando l’ossigenazione della cornea e provocando così il fenomeno della neovascolarizzazione corneale a cui segue una opacizzazione superficiale nella parte superiore della cornea evidenziabile sollevando la palpebra superiore. Il processo di neovascolarizzazione esiste nella quasi totalità dei portatori di lenti a contatto, ma deve essere molto limitata ed è l’indice della tollerabilità oggettiva. Le lenti a contatto inducono anche una certa anestesia corneale per cui il paziente non si accorge dei possibili iniziali danni, che saranno quelli che condizioneranno la futura portabilità delle lenti stesse. La maggior parte delle persone che ricorrono al trattamento laser sono proprio gli ex portatori di lenti a contatto, che devono toglierle perchè non più tollerate e che non hanno nessuna intenzione di ritornare alla schiavitù degli occhiali. 
Le microulcere possono essere la porta di entrata  di infezioni corneali che possono opacizzare la cornea, e sono la maggior causa, quando si estendono, dei trapianti  di cornea. Chi vende lenti a contatto non è in grado di valutare, e non ha alcun interesse a mettere in guardia da queste problematiche i portatori, che debbono quindi farsi visitare periodicamente da un oculista attento, che consiglierà quante ore possono essere portate, ciò che è variabile da persona a persona.
Portare lenti a contatto di notte è sconsigliato oltrechè pericoloso perchè l’occhio non respira.


                                                                                        Dott. Paolo De Biasi
                                                                                        Corso G. Matteotti, 21
                                                                                        10121 Torino
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